Macbeth non è più il barone di Glammis, ma un politico o aspirante tale. Non vi sono tutti i personaggi come Banquo, Duncan e le streghe ma restano solo nel pensiero e nel ricordo su di una poltrona che rappresenta il potere, la realizzazione, la sicurezza e l’agiatezza. Ci troviamo sulla terrazza di una casa “popolare”, dove Macbetto, questo il nuovo nome del protagonista, aiutato dalla moglie Macbetta, sta tramando qualcosa di poco lecito. Egli è appena un’ombra nelle mani della moglie, figure incastrate in una scena e in un mondo che significa tutto e niente. Paradossalmente Macbetto è l’unico che cerca di mantenere un contatto con i valori, malgrado il suo personale destino lo spinga in tutt’altra direzione, unico a vivere un conflitto. Un conflitto barbaro, un conflitto psicologico, visionario, un conflitto fatto di un dubbio fra ci che è bene e ci che non lo è. ”Ma il sogno del potere e dei soldi è molto più forte – afferma il regista De Rosa – tanto che alla fine, verrà commesso uno degli omicidi più efferati del teatro di Shakespeare”.
In scena Aldo De Martino, Monica Maiorino e Simona Fredella con la direzione del regista salernitano in un’ora piena di suspense e di teatralità, grazie alla bravura di chi del teatro vive ogni giorno.