Edipo – Promo #1

Lunedì 6 e Martedì 7 Luglio 2015, presso la Corte Rinascimentale di Palazzo Apicella a Cava Dei Tirreni, è partito il nuovo stage di ScenaTeatro diretto dal nostro direttore artistico Antonello De Rosa, dedicato a EDIPO.

Con il patrocinio del Comune di Cava De’ Tirreni e in collaborazione con il Premio LI CURTI e il Teatro Luca Barba, Antonello De Rosa guiderà gli stagisti alla scoperta di questo personaggio mitologico, dal 6 al 24 Luglio 2015 e ne costruirà uno spettacolo che potrete vedere, sempre nella stessa location, sabato 25 e domenica 26.

Spiate insieme a noi cosa combinano i nostri attori.

Na Mmesca Frangesca

Tutto pronto per il prossimo spettacolo di ScenaTeatro, diretto dal nostro direttore artistico Antonello De Rosa, in scena all’Auditorium del Centro Sociale di Salerno in Via Vestuti.

Commedia degli equivoci in due atti scritta da Antonio Petito nel 1872 e basata sull’antico ‘dedalo’ della notte degli imbrogli e degli scambi. L’intreccio mostra cosa può provocare il sentimento della gelosia, comune a tutti gli innamorati, se portato alle sue estreme conseguenze. La gelosia di Donna Martella è teatralmente pari alla goffaggine di suo marito Don Pancrazio ed alle beghe dei servi. Fra tutti, il cosiddetto Pantaleo evidenzia il buffo contrasto, accellerandone parodisticamente i tempi. Una regia essenziale mette in evidenza la mimica corporea dei singoli attori. Un lavoro di tradizioni senza escludere intromissioni contemporanee.

Victor Stasi, Alessandro Tedesco, Antonio Coppola, Umberto Notini e Mario Perna diretti da Antonello De Rosa, vi aspettano VENERDI 22 MAGGIO 2015, alle 21.

Na Mmesca Frangesca

Sola come un cane

Spettacolo Teatrale scritto da Antonello De Rosa. Regia di Antonello De Rosa. Con Carolina Damiani. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena DOMENICA 22 FEBBRAIO 2015, alle ore 19.30, presso il Social Tennis Club di Cava Dei Tirreni [Rassegna Li Curti].

Sola come un cane

“Sola come un cane” racconta il lento e implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente offuscata, una donna alla deriva, schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale e in cui continuamente si perde. Una donna, una madre… Una persona sola. Una pazza che crede di essere tutto e niente… Un’anima che cerca di parlare, dialogare… Ma tutto è sordo. Una scena essenziale, vuota, lascia tutto lo spazio al corpo dell’attore.

Per Disgrazia Ricevuta

Spettacolo Teatrale scritto da Manlio Santanelli. Regia di Antonello De Rosa. Con Giovanni Pisacane, Mauro De Simone e Simona Fredella. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena SABATO 14 (alle 21.00) e DOMENICA 15 FEBBRAIO (alle 19.00), presso il TEATRO LA MENNOLA a Salerno.

Per Disgrazia Ricevuta

Non è azzardato affermare che quando una grazia richiesta ad un Santo va oltre la “misura” del suo oggetto si traduce puntualmente in una disgrazia. Per disgrazia ricevuta, testo di Santanelli, analizza l’anima popolare e pagana della plebe napoletana per mettere in evidenza il rapporto viscerale che essi hanno con questa divinità. Ritratto paradossale e grottesco di due diverse “tifose” di San Gennaro, la commedia dà vita ad altrettante distinte situazioni, d’acchito contrastanti, ma ad un più attento esame cucite a filo doppio dalla stessa familiarità fra il celeste e il terreno. Protagonista indiscussa è la figura del Santo patrono di Napoli che nella prima situazione, vuoi a causa della veneranda età, vuoi per lo sterminato numero dei suoi postulanti, incorre in qualche “errore” nel corso del suo ministero di “graziatore”.

Per Santanelli il teatro deve mettere a nudo l’assurdità del reale che ha le sue radici nel malessere e nel dramma esistenziale di personaggi che, attraverso il paradosso, cercano una via d’uscita al dolore, all’angoscia e al degrado in cui sono immerse. Le donne protagoniste dell’opera “Per disgrazia ricevuta” scelgono il soprannaturale come risoluzione ai loro problemi quotidiani e affettivi: San Gennaro diventa, quindi, la liberazione dell’irrazionale e il luogo in cui la realtà e la perdita dell’io si intrecciano inesorabilmente.

La Divina Scommedia

Locandina La Divina ScommediaVenerdì 14 Novembre, il laboratorio teatrale Scena Teatro con la regia di Antonello De Rosa riporta in scena “La Divina Scommedia” presso l’Auditorium del Centro Sociale di Pastena.

Con questa commedia/saggio, traendo il minimo spunto, se non altro per il titolo, dall’opera del celebre poeta fiorentino, il laboratorio intende rappresentare  uno spaccato urbano in chiave comico-drammatico. La storia si svolge in un’ipotetica sala d’attesa, tra inferno, purgatorio e paradiso, secondo il canovaccio più tipico della commedia dell’arte. In questa sala d’attesa si susseguono le varie storie, i vari incontri/scontri che caratterizzeranno il ritmo di questa commedia. Un gioco di equivoci, tradimenti e scherzi, che vede un cast formato da 32 attori del gruppo dei veterani del laboratorio teatrale muoversi tra i momenti drammatici e situazioni comiche che allieteranno sicuramente il pubblico.

L’ingresso è gratuito, sponsorizzato da SALERNO SOLIDALE.

10 buoni motivi per fare Teatro

Dopo anni e anni di laboratori, stage e spettacoli teatrali, abbiamo avuto la fortuna di incontrare tantissime persone e di confrontarci con moltissime realtà. Abbiamo chiesto ad alcune di queste persone, attori professionisti e non, di elencarci dei buoni motivi per “fare Teatro”, soprattutto in un’epoca, come quella attuale, dove smartphone, tablet e pc ci stanno privando sempre di più del contatto umano e delle emozioni. Ecco quello che ci hanno detto:

  1. Perché è ti aiuta in tantissime cose. Bisogna solo provare.
  2. Per esprimere con il corpo quello che non riesci ad esprimere con le parole.
  3. Per abbandonarti alle emozioni.
  4. Per superare le proprie paure.
  5. Per poter stare bene dentro e fuori di te, per liberare i propri stati d’animo, tutte le sensazioni, tutte le emozioni (nel bene e nel male) senza preoccuparsi di ciò che gli altri possano pensare.
  6. Per superare i propri limiti.
  7. Perché è un fantastico mezzo per conoscere se stessi ed emozionare (se stessi e) gli altri.
  8. Per tirar fuori la parte più creativa, spensierata e comica di sé stessi.
  9. Per avere maggiore autostima.
  10. Perché ha la capacità di farti diventare chiunque, con capacità e modi di reagire che nella vita reale non ti puoi permettere. Perché riesce a far uscire parti di te che di solito sono in un angolo nascosto.

Jennifer (a Rimini) – In concorso al Festival “Le Voci dell’Anima”

Locandina JenniferJennifer torna a calcare le scene. Questa volta a Rimini, nello splendido scenario del Teatro degli Atti, dove lo spettacolo teatrale con la regia di Antonello De Rosa, partecipa all’ultimo atto del Festival “Le Voci dell’Anima”.

Sulla scena compare Jennifer, ombra leggera e incerta sulla linea sottile che divide il femminile dal maschile, continuamente alla ricerca di sé stessa e della propria natura di uomo, come della sua verità di donna. Lentamente prendono corpo le sue ossessioni, macerate in lunghe solitarie notti, nel chiuso di una in attesa di telefonate desiderate e mai ricevute. Jennifer vive tra il sogno e la realtà sospesa al tenue filo della speranza di poter vivere una passione, aggrappata all’illusione di avere qualcuno che la ami per quella che è, ne’ uomo ne’ donna veramente ma uomo e donna contemporaneamente. La scena all’improvviso si riempie di voci e Jennifer risponde, parla, ride e insulta: si agita sempre oscillante tra il riso e il pianto, tra il comico e il tragico. Voci che arrivano dal mondo al di fuori di lei, che da sempre la esclude perchè diversa, o ancor più semplicemente voci che salgono dal fondo più intimo del suo cuore, come piccola illusione per sentirsi un po’ meno sola. A un tratto prende vita sulla scena l’altro personaggio, Anna: anche lei vittima della solitudine che non lascia scampo, in attesa di telefonate che non arrivano mai e di uomini sempre troppo lontani. Anna e Jennifer, ognuna nel cerchio della sua solitudine, poi improvvisamente strette insieme nella morsa dell’angoscia e poi di nuovo e ancora Jennifer, faccia a faccia con le sue paure, con la sua fragilità di donna senza essere donna, e infine ancora e sempre Jennifer da sola. Tutto si scaglia su una scena nelle sue linee molto essenziale ma, contemporaneamente, tesa ad evidenziare e sottolineare l’indole ossessiva della protagonista.

Sul palcoscenico, insieme ad Antonello De Rosa, nei panni di Jennifer, ci saranno Francesca Pica e Simona Fredella.

L’importanza del Teatro per i più piccoli

Da molti anni, ScenaTeatro, dedica una parte dei suoi laboratori ai bambini e ai ragazzi, mettendo in scena degli spettacoli con al centro temi civili più o meno forti, in grado di aiutare a comprendere meglio il presente.

Antonello De Rosa“Il teatro per ragazzi – spiega il nostro Direttore Artistico ANTONELLO DE ROSA – se fatto con qualità, può essere di grande utilità formativa ed educativa. In un epoca fatta di smartphone, tablet e pc, ScenaTeatro si propone di aiutare a riportare le nuove generazioni a vivere e a sperimentare le proprie emozioni, a vincere le proprie paure e ad andare oltre i pregiudizi”.

Considerate le diverse esigenze, quest’anno abbiamo deciso di sdoppiare il laboratorio per i più piccoli in due gruppi: il primo per i bambini (il mercoledì alle 18) e il secondo per i ragazzi (il lunedì alle 18). I bambini, infatti, sono quelli che fin da subito partecipano con grande entusiasmo alle attività proposte e non hanno nessun timore a mettersi in gioco completamente. I più grandi, invece, mostrano soprattutto all’inizio, una maggiore difficoltà dovuta sostanzialmente ad una disabitudine ad esprimersi attraverso un linguaggio diverso (come ad esempio quello corporeo). La paura del giudizio degli altri, l’imbarazzo e la vergogna fanno tutto il resto.

“Io intervengo proprio qui – continua il Maestro -. Grazie ad esercizi specifici, in singolo e in gruppo, li accompagno per mano a trovare subito uno spazio adeguato e una propria dimensione espressiva e creativa”

Se vuoi bene a tuo figlio e ami il Teatro, ti aspettiamo presso l’Auditorium del Centro Sociale di Salerno (in Via Vestuti a Pastena). Per maggiori informazioni puoi contattarci telefonando al 3333067832 oppure inviandoci una mail a scenateatrosalerno@gmail.com.