Diario di un Re e di Cento Rose.

Un Re, il mitico Edipo, inconsapevole uccisore del padre e marito di sua madre.
Le rose di Jennifer, che aspetta invano una telefonata come segno di quell’affetto desiderato da sempre. In comune, la disperazione innocente e la solitudine esistenziale che avvolgono ognuno di noi. Lo svolgimento di due stage e la messa in scena di altrettanti spettacoli teatrali ispirati ai drammi di questi due personaggi, generati da testi classici e dall’inventiva di un “Re-gista” come Antonello De Rosa. Un diario della creazione teatrale e delle emozioni senza veli che essa scatena quotidianamente. Un diario di foto calde e parole bollenti che si trasforma in un suggestivo sipario sulla condizione umana.

Il libro di Paola La Valle che parla di “Edipo” e “Jennifer”, della creazione e della messa in scena di due stage teatrali, frutto del lavoro di Antonello De Rosa, direttore artistico di ScenaTeatro, verrà presentato alla Feltrinelli di Salerno, in corso Vittorio Emanuele 230, VENERDI 18 MARZO 2016, alle 18.

Vi aspettiamo numerosi.

[Photo di Ice Carmine]

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#tidiamocredito. La nuova intesa tra ScenaTeatro e Università Degli Studi di Salerno.

Logo Università degli Studi di SalernoL’associazione teatrale ScenaTeatro aggiunge un tassello importante alla sua offerta formativa grazie al nuovo progetto #tidiamocredito siglato con il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale [Beni e Attività Culturali, Filosofia, Fonti e   Testi, Territorio] dell’Università Degli Studi di Salerno.

“Abbiamo scelto l’hastag #tidiamocredito – spiega il Direttore Artistico Antonello De Rosa – perchè vogliamo far capire ai ragazzi di oggi e futuri lavoratori di domani che non solo aggiungiamo CFU al loro curriculum universitario ma li aiutiamo anche ad approcciarsi al mondo del lavoro mediante una sua conoscenza diretta e pratica”

Obiettivo del tirocinio è quello sviluppare le competenze tecnico-professionali del tirocinante acquisite nel percorso di studi; agevolare le scelte sia di studio che professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; migliorare il tasso di occupabilità del tirocinante e aumentare le conoscenze dello stesso sul ruolo del Direttore Artistico.

Le modalità di svolgimento del tirocinio, i contenuti, la metodologia di apprendimento e il numero dei crediti formativi [CFU] accumulabili, possono essere richiesti telefonando al 333.3067832 oppure inviando una mail a scenateatrosalerno@gmail.com

Cover Scena Teatro Antonello De Rosa

Na Mmesca Frangesca

Tutto pronto per il prossimo spettacolo di ScenaTeatro, diretto dal nostro direttore artistico Antonello De Rosa, in scena all’Auditorium del Centro Sociale di Salerno in Via Vestuti.

Commedia degli equivoci in due atti scritta da Antonio Petito nel 1872 e basata sull’antico ‘dedalo’ della notte degli imbrogli e degli scambi. L’intreccio mostra cosa può provocare il sentimento della gelosia, comune a tutti gli innamorati, se portato alle sue estreme conseguenze. La gelosia di Donna Martella è teatralmente pari alla goffaggine di suo marito Don Pancrazio ed alle beghe dei servi. Fra tutti, il cosiddetto Pantaleo evidenzia il buffo contrasto, accellerandone parodisticamente i tempi. Una regia essenziale mette in evidenza la mimica corporea dei singoli attori. Un lavoro di tradizioni senza escludere intromissioni contemporanee.

Victor Stasi, Alessandro Tedesco, Antonio Coppola, Umberto Notini e Mario Perna diretti da Antonello De Rosa, vi aspettano VENERDI 22 MAGGIO 2015, alle 21.

Na Mmesca Frangesca

Sola come un cane

Spettacolo Teatrale scritto da Antonello De Rosa. Regia di Antonello De Rosa. Con Carolina Damiani. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena DOMENICA 22 FEBBRAIO 2015, alle ore 19.30, presso il Social Tennis Club di Cava Dei Tirreni [Rassegna Li Curti].

Sola come un cane

“Sola come un cane” racconta il lento e implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente offuscata, una donna alla deriva, schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale e in cui continuamente si perde. Una donna, una madre… Una persona sola. Una pazza che crede di essere tutto e niente… Un’anima che cerca di parlare, dialogare… Ma tutto è sordo. Una scena essenziale, vuota, lascia tutto lo spazio al corpo dell’attore.

Per Disgrazia Ricevuta

Spettacolo Teatrale scritto da Manlio Santanelli. Regia di Antonello De Rosa. Con Giovanni Pisacane, Mauro De Simone e Simona Fredella. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena SABATO 14 (alle 21.00) e DOMENICA 15 FEBBRAIO (alle 19.00), presso il TEATRO LA MENNOLA a Salerno.

Per Disgrazia Ricevuta

Non è azzardato affermare che quando una grazia richiesta ad un Santo va oltre la “misura” del suo oggetto si traduce puntualmente in una disgrazia. Per disgrazia ricevuta, testo di Santanelli, analizza l’anima popolare e pagana della plebe napoletana per mettere in evidenza il rapporto viscerale che essi hanno con questa divinità. Ritratto paradossale e grottesco di due diverse “tifose” di San Gennaro, la commedia dà vita ad altrettante distinte situazioni, d’acchito contrastanti, ma ad un più attento esame cucite a filo doppio dalla stessa familiarità fra il celeste e il terreno. Protagonista indiscussa è la figura del Santo patrono di Napoli che nella prima situazione, vuoi a causa della veneranda età, vuoi per lo sterminato numero dei suoi postulanti, incorre in qualche “errore” nel corso del suo ministero di “graziatore”.

Per Santanelli il teatro deve mettere a nudo l’assurdità del reale che ha le sue radici nel malessere e nel dramma esistenziale di personaggi che, attraverso il paradosso, cercano una via d’uscita al dolore, all’angoscia e al degrado in cui sono immerse. Le donne protagoniste dell’opera “Per disgrazia ricevuta” scelgono il soprannaturale come risoluzione ai loro problemi quotidiani e affettivi: San Gennaro diventa, quindi, la liberazione dell’irrazionale e il luogo in cui la realtà e la perdita dell’io si intrecciano inesorabilmente.

Stage Teatrale “Figure Deportate”

Stage sui personaggi di Annibale Ruccello diretto da Antonello De Rosa.

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Annibale Ruccello è stato tra i protagonisti di una fervida stagione di rinascita e di rinnovvamento della drammaturgia italiana degli anni ottanta. Nei tre giorni di stage intensivo previsto (15 ore di lavoro), toccheremo tutti i personaggi di questo autore e lavoreremo sulla sua poetica teatrale.  Di fatto i personaggi del teatro di Ruccello sono in ostaggio di forze che li dominano. Essi sono simili a un territorio occupato che è stato spogliato dalla sua ricchezza e cancellato. L’esercito nemico, responsabile di questa aggressione, è composto dalla società di massa: con il suo linguaggio miserabile e caricaturale, con la prepotenza dei miti televisivi, con il falso prestigio dei suoi oggetti di consumo, con la simulazione della felicità. Il paese occupato, la vittima più martoriata, è l’anima e l’immaginazione di questa umanità.

Lo Stage parte dall’indagine sulla natura umana dei singoli partecipanti, attraverso il recupero della memoria fisica; confluisce nel lavoro sul coro, contenitore di tutte le dinamiche di relazione in scena. Al movimento si intreccia il canto, elemento naturale e primordiale di comunicazione e la parola scardinata, scomposta, cantata, “ri-suonata”. Questi elementi si traducono in strumenti necessari al lavoro dell’attore-autore e definiscono la poetica nello sguardo dello spettatore. Il risultato è la formazione di un attore autore delle proprie scene, di un gruppo responsabile della creazione collettiva. Lo spettacolo è di tutti e tutti ne fanno dono a chi guarda.

Informazioni e modalità di partecipazione:

Il laboratorio è aperto ad un numero massimo di 25 partecipanti di qualsiasi età, lingua  e provenienza geografica, siano essi attori professionisti, allievi attori, danzatori o provenienti da diverse discipline artistiche o da altre professioni. Ha una durata complessiva di 15 ore per 3 giorni lavorativi, per 5 ore al giorno.

Per essere ammessi si prega di inviare, tramite mail [scenateatrosalerno@gmail.com] la propria richiesta di partecipazione e, o un curriculum artistico (in caso di artisti professionisti), oppure una breve descrizione di sé, dei propri interessi, delle proprie peculiarità e motivazione di partecipazione (se non si hanno esperienze artistiche). In entrambi i casi si possono aggiungere abilità particolari (se si posseggono), le informazioni anagrafiche (luogo di residenza, età) e i recapiti necessari per essere ricontattati.

Periodo Stage:

Giovedì 23, Venerdì 24 e Sabato 25 Aprile 2015.

Località:

Chiesa di San Francesco in Via Pietro Verri 10 [zona Cibali], Catania.

Info:

Alice Ferlito – 333.5217770 – alais63@yahoo.it

Stage Teatrale Figure Deportate

Ammazzali

SPETTACOLO TEATRALE tratto da “La Notte degli Assassini” di J. Trianà. Con Alessandro Tedesco, Cesare D’Arco e Victor Stasi. Regia di Antonello De Rosa. In scena SABATO 24 e DOMENICA 25 GENNAIO 2015, alle 21, presso TEATRO LA MENNOLA a Salerno (Via Salvatore Calenda).
Ammazzali
Tre fratelli rinchiusi in una cantina o forse semplicemente in una stanza giocano ossessivamente ad un gioco allucinante: l’assassinio dei propri genitori. In forma quasi psicodrammatica, assumono i ruoli degli assassini, delle vittime, dei vicini curiosi, della polizia che indaga, dei funzionari del processo, a cui intervengono, in qualità̀ di testimoni, gli stessi genitori uccisi. Un testo dai toni grotteschi con richiami evidenti al teatro dell’assurdo, ambientato nel contesto sudamericano anni ‘50 (ma può essere benissimo un contesto molto più vicino a noi), è in grado di proporsi come “uno psicodramma sociale centrato sull’assassinio rituale quale simbolo della liberazione definitiva, e nello stesso tempo dell’incapacità̀ della nuova generazione di sottrarsi alle modalità̀ esistenziali vissute dai padri/madre. Quando l’assassinio rituale e immaginario sarà̀ stato perpetrato sulla scena, quando i giovani ossessi avranno riconosciuto che tutti i personaggi, quelli “recitati” – i genitori – e quelli “recitanti” – i figli – sono tutti egualmente vittime, il gioco riprenderà̀ senza soluzione di continuità̀ in un’alternanza di accusa-difesa che ci indica come unica azione esistenziale possibile il moto di coscienza. Un testo che ci fa assistere, più̀ ancora che all’assassinio immaginario dei genitori, allo scacco di questo assassinio e alla tragica dimostrazione della sua inefficacia.

La Divina Scommedia

Locandina La Divina ScommediaVenerdì 14 Novembre, il laboratorio teatrale Scena Teatro con la regia di Antonello De Rosa riporta in scena “La Divina Scommedia” presso l’Auditorium del Centro Sociale di Pastena.

Con questa commedia/saggio, traendo il minimo spunto, se non altro per il titolo, dall’opera del celebre poeta fiorentino, il laboratorio intende rappresentare  uno spaccato urbano in chiave comico-drammatico. La storia si svolge in un’ipotetica sala d’attesa, tra inferno, purgatorio e paradiso, secondo il canovaccio più tipico della commedia dell’arte. In questa sala d’attesa si susseguono le varie storie, i vari incontri/scontri che caratterizzeranno il ritmo di questa commedia. Un gioco di equivoci, tradimenti e scherzi, che vede un cast formato da 32 attori del gruppo dei veterani del laboratorio teatrale muoversi tra i momenti drammatici e situazioni comiche che allieteranno sicuramente il pubblico.

L’ingresso è gratuito, sponsorizzato da SALERNO SOLIDALE.

10 buoni motivi per fare Teatro

Dopo anni e anni di laboratori, stage e spettacoli teatrali, abbiamo avuto la fortuna di incontrare tantissime persone e di confrontarci con moltissime realtà. Abbiamo chiesto ad alcune di queste persone, attori professionisti e non, di elencarci dei buoni motivi per “fare Teatro”, soprattutto in un’epoca, come quella attuale, dove smartphone, tablet e pc ci stanno privando sempre di più del contatto umano e delle emozioni. Ecco quello che ci hanno detto:

  1. Perché è ti aiuta in tantissime cose. Bisogna solo provare.
  2. Per esprimere con il corpo quello che non riesci ad esprimere con le parole.
  3. Per abbandonarti alle emozioni.
  4. Per superare le proprie paure.
  5. Per poter stare bene dentro e fuori di te, per liberare i propri stati d’animo, tutte le sensazioni, tutte le emozioni (nel bene e nel male) senza preoccuparsi di ciò che gli altri possano pensare.
  6. Per superare i propri limiti.
  7. Perché è un fantastico mezzo per conoscere se stessi ed emozionare (se stessi e) gli altri.
  8. Per tirar fuori la parte più creativa, spensierata e comica di sé stessi.
  9. Per avere maggiore autostima.
  10. Perché ha la capacità di farti diventare chiunque, con capacità e modi di reagire che nella vita reale non ti puoi permettere. Perché riesce a far uscire parti di te che di solito sono in un angolo nascosto.