Ammazzali al Roma Fringe Festival 2015

E’ ufficiale. Si parte!

Si va a Roma per il FRINGE FESTIVAL 2015. Una rassegna che in tre anni ha saputo conquistare pubblico e “addetti ai lavori” e che quest’anno si svolgerà nella splendida location dei Giardini di Castel Sant‘Angelo.

Dopo 3 anni di programmazione a San Lorenzo, nel 2015 la più grande vetrina italiana del teatro indipendente si sposta senza cambiare quella formula che l’ha reso uno degli appuntamenti più attesi dell’estate romana, ma arricchendola con nuove proposte artistiche e nuove collaborazioni. Dal 30 maggio al 5 luglio, si parte ogni giorno alle 8.30 con le attività per i più piccoli a cura dell’Associazione Arteficine con R(E)State a Teatro, e l’area mercato etnica e italiana, per poi proseguire dalle 20.30 a notte inoltrata con nove spettacoli a sera: un’offerta ampia che trasforma l’appuntamento in svago per famiglie, studenti, appassionati, turisti e un pubblico più “alternativo”, con Performance, Teatro canzone, Comedy, Dramma, Teatro civile, Danza, Stand Up, StreetArt, Clownerie, Puppet, Poesia, Letteratura, Nonsense ed Esposizioni d’Arte… Dall’Italia e dal Mondo.

Noi di ScenaTeatro saremo presenti con lo spettacolo AMMAZZALI (tratto da “Assassini” J. Trianà) con Alessandro Tedesco, Cesare D’Arco e Victor Stasi e la regia di Antonello De Rosa.

“Un testo dai toni grotteschi con richiami evidenti al teatro dell’assurdo – afferma il regista – ambientata nel contesto sudamericano anni ‘50 che è in grado di proporsi come uno psicodramma sociale centrato sull’assassinio rituale quale simbolo della liberazione definitiva e nello stesso tempo dell’incapacità della nuova generazione di sottrarsi alle modalità esistenziali vissute dai padri/madre”.

Vi aspettiamo presso il PALCO C: Domenica 31 Maggio alle 23.30; Lunedì 1° Giugno alle 22.00; Mercoledì 3 Giugno alle 20.30.

Locandina Ammazzali

Na Mmesca Frangesca

Tutto pronto per il prossimo spettacolo di ScenaTeatro, diretto dal nostro direttore artistico Antonello De Rosa, in scena all’Auditorium del Centro Sociale di Salerno in Via Vestuti.

Commedia degli equivoci in due atti scritta da Antonio Petito nel 1872 e basata sull’antico ‘dedalo’ della notte degli imbrogli e degli scambi. L’intreccio mostra cosa può provocare il sentimento della gelosia, comune a tutti gli innamorati, se portato alle sue estreme conseguenze. La gelosia di Donna Martella è teatralmente pari alla goffaggine di suo marito Don Pancrazio ed alle beghe dei servi. Fra tutti, il cosiddetto Pantaleo evidenzia il buffo contrasto, accellerandone parodisticamente i tempi. Una regia essenziale mette in evidenza la mimica corporea dei singoli attori. Un lavoro di tradizioni senza escludere intromissioni contemporanee.

Victor Stasi, Alessandro Tedesco, Antonio Coppola, Umberto Notini e Mario Perna diretti da Antonello De Rosa, vi aspettano VENERDI 22 MAGGIO 2015, alle 21.

Na Mmesca Frangesca

Sola come un cane

Spettacolo Teatrale scritto da Antonello De Rosa. Regia di Antonello De Rosa. Con Carolina Damiani. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena DOMENICA 22 FEBBRAIO 2015, alle ore 19.30, presso il Social Tennis Club di Cava Dei Tirreni [Rassegna Li Curti].

Sola come un cane

“Sola come un cane” racconta il lento e implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente offuscata, una donna alla deriva, schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale e in cui continuamente si perde. Una donna, una madre… Una persona sola. Una pazza che crede di essere tutto e niente… Un’anima che cerca di parlare, dialogare… Ma tutto è sordo. Una scena essenziale, vuota, lascia tutto lo spazio al corpo dell’attore.

Per Disgrazia Ricevuta

Spettacolo Teatrale scritto da Manlio Santanelli. Regia di Antonello De Rosa. Con Giovanni Pisacane, Mauro De Simone e Simona Fredella. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena SABATO 14 (alle 21.00) e DOMENICA 15 FEBBRAIO (alle 19.00), presso il TEATRO LA MENNOLA a Salerno.

Per Disgrazia Ricevuta

Non è azzardato affermare che quando una grazia richiesta ad un Santo va oltre la “misura” del suo oggetto si traduce puntualmente in una disgrazia. Per disgrazia ricevuta, testo di Santanelli, analizza l’anima popolare e pagana della plebe napoletana per mettere in evidenza il rapporto viscerale che essi hanno con questa divinità. Ritratto paradossale e grottesco di due diverse “tifose” di San Gennaro, la commedia dà vita ad altrettante distinte situazioni, d’acchito contrastanti, ma ad un più attento esame cucite a filo doppio dalla stessa familiarità fra il celeste e il terreno. Protagonista indiscussa è la figura del Santo patrono di Napoli che nella prima situazione, vuoi a causa della veneranda età, vuoi per lo sterminato numero dei suoi postulanti, incorre in qualche “errore” nel corso del suo ministero di “graziatore”.

Per Santanelli il teatro deve mettere a nudo l’assurdità del reale che ha le sue radici nel malessere e nel dramma esistenziale di personaggi che, attraverso il paradosso, cercano una via d’uscita al dolore, all’angoscia e al degrado in cui sono immerse. Le donne protagoniste dell’opera “Per disgrazia ricevuta” scelgono il soprannaturale come risoluzione ai loro problemi quotidiani e affettivi: San Gennaro diventa, quindi, la liberazione dell’irrazionale e il luogo in cui la realtà e la perdita dell’io si intrecciano inesorabilmente.

Ammazzali

SPETTACOLO TEATRALE tratto da “La Notte degli Assassini” di J. Trianà. Con Alessandro Tedesco, Cesare D’Arco e Victor Stasi. Regia di Antonello De Rosa. In scena SABATO 24 e DOMENICA 25 GENNAIO 2015, alle 21, presso TEATRO LA MENNOLA a Salerno (Via Salvatore Calenda).
Ammazzali
Tre fratelli rinchiusi in una cantina o forse semplicemente in una stanza giocano ossessivamente ad un gioco allucinante: l’assassinio dei propri genitori. In forma quasi psicodrammatica, assumono i ruoli degli assassini, delle vittime, dei vicini curiosi, della polizia che indaga, dei funzionari del processo, a cui intervengono, in qualità̀ di testimoni, gli stessi genitori uccisi. Un testo dai toni grotteschi con richiami evidenti al teatro dell’assurdo, ambientato nel contesto sudamericano anni ‘50 (ma può essere benissimo un contesto molto più vicino a noi), è in grado di proporsi come “uno psicodramma sociale centrato sull’assassinio rituale quale simbolo della liberazione definitiva, e nello stesso tempo dell’incapacità̀ della nuova generazione di sottrarsi alle modalità̀ esistenziali vissute dai padri/madre. Quando l’assassinio rituale e immaginario sarà̀ stato perpetrato sulla scena, quando i giovani ossessi avranno riconosciuto che tutti i personaggi, quelli “recitati” – i genitori – e quelli “recitanti” – i figli – sono tutti egualmente vittime, il gioco riprenderà̀ senza soluzione di continuità̀ in un’alternanza di accusa-difesa che ci indica come unica azione esistenziale possibile il moto di coscienza. Un testo che ci fa assistere, più̀ ancora che all’assassinio immaginario dei genitori, allo scacco di questo assassinio e alla tragica dimostrazione della sua inefficacia.

Le Tre Verità di Cesira

SPETTACOLO TEATRALE scritto da Manlio Santanelli. Con Rino Di Martino. Regia di Antonello De Rosa. In scena SABATO 31 GENNAIO 2015, alle 21, presso il nuovo AUDITORIUM del Centro Sociale di Salerno (in via Vestuti).

Le tre verità di Cesira

Dopo il grande successo al Piccolo Bellini di Napoli, Cesira arriva a Salerno per raccontarvi le sue tre verità.

Cesira è un’acquaiola dei Quartieri Spagnoli e gestisce un chiosco che da generazioni vende ai passanti «aranciate, limonate, chinotti, acque sulfuree, gassose e il ben noto Diego Armando Maradona, un miscuglio di ingredienti molto poco esotici se si eccettuano i detriti di un’arachide». Cesira porta sul volto, con una certa disinvoltura, un evidentissimo paio di baffi, una strana presenza sul suo «corpo di donna, femminile». Un giorno la sua vanità verrà stuzzicata da un cameraman, dinanzi alla telecamera del quale Cesira svelerà non una, ma ben tre verità, a proposito della presenza dei baffi sulla sua faccia.

Cesira nasce nel 1986 dalla penna anticonformista di Manlio Santanelli, oggi la rincontriamo nella strepitosa interpretazione di Rino Di Martino, che con la regia di Antonello De Rosa, ne rilegge la vis comica in maniera personalissima e ci fa affezionare a questa strana donna, presentandocela in tutta la sua paradossale intensità.