La Beneficenza secondo Jennifer.

Considerato il grande successo avuto lo scorso 3 ottobre a Salerno, nell’Auditorium del Centro Sociale di Salerno [qui la recensione completa di Paola La Valle], ScenaTeatro, in collaborazione con il Teatro Luca Barba di Cava de’ Tirreni e su richiesta dell’associazione OASI Onlus [Operazione Assistenza Sostegno Infanzia], ha deciso di replicare lo spettacolo “LE VISIONI DI JENNIFER”, frutto di uno stage diretto dal nostro Direttore Artistico ANTONELLO DE ROSA e che ha visto coinvolti più di 25 allievi (qualcuno anche alla sua prima esperienza sul palcoscenico).

Annibale Ruccello è stato tra i protagonisti di una fervida stagione di rinascita e di rinnovvamento della drammaturgia italiana degli anni ottanta. Di fatto i personaggi del teatro di Ruccello sono in ostaggio di forze che li dominano. Essi sono simili a un territorio occupato che è stato spogliato dalla sua ricchezza e cancellato. L’esercito nemico, responsabile di questa aggressione, è composto dalla società di massa: con il suo linguaggio miserabile e caricaturale, con la prepotenza dei miti televisivi, con il falso prestigio dei suoi oggetti di consumo, con la simulazione della felicità. Il paese occupato, la vittima più martoriata, è l’anima e l’immaginazione di questa umanità.

Lo Spettacolo, grazie anche all’ospitalità del Marte Mediateca di Cava Dei Tirreni, sarà ripetuto per una giusta causa. L’intero ricavato della serata, infatti, sarà interamente devoluto a favore dell’Associazione Oasi per il DH Onco-Ematologico Pediatrico dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.

Se oltre a godervi lo spettacolo, questa volta volete anche essere parte attiva di uno splendido dono, vi aspettiamo VENERDI 27 NOVEMBRE 2015, alle 20.30, al MARTE di Cava de’ Tirreni.

Jennifer Beneficenza

EDIPO: il nuovo stage di ScenaTeatro

Dopo il grande successo di MEDEA (nel 2013) e le standing ovation per LE TROIANE (nel 2014), il nuovo stage di ScenaTeatro diretto dal nostro direttore artistico Antonello De Rosa, sarà dedicato a EDIPO.

Con il patrocinio del Comune di Cava De’ Tirreni e in collaborazione con il Premio LI CURTI e il Teatro Luca Barba, Antonello De Rosa guiderà gli stagisti alla scoperta di questo personaggio mitologico nella corte rinascimentale di Palazzo Apicella a Cava, dal 6 al 26 Luglio 2015.

Lo stage è aperto ad un numero massimo di 20 partecipanti. Per tutte le informazioni potete contattare:

  • GELTRUDE BARBA: 393.3378060  |  geltrudebarba@hotmail.it
  • SCENATEATRO: 333.3067832  |  info@scenateatro.com

Manifesto Edipo

Per Disgrazia Ricevuta

Spettacolo Teatrale scritto da Manlio Santanelli. Regia di Antonello De Rosa. Con Giovanni Pisacane, Mauro De Simone e Simona Fredella. Costumi di Liana Mazza. Ricerca Musicale di Nicola Ferrentino. Assistente alla Regia: Gina Ferri. In scena SABATO 14 (alle 21.00) e DOMENICA 15 FEBBRAIO (alle 19.00), presso il TEATRO LA MENNOLA a Salerno.

Per Disgrazia Ricevuta

Non è azzardato affermare che quando una grazia richiesta ad un Santo va oltre la “misura” del suo oggetto si traduce puntualmente in una disgrazia. Per disgrazia ricevuta, testo di Santanelli, analizza l’anima popolare e pagana della plebe napoletana per mettere in evidenza il rapporto viscerale che essi hanno con questa divinità. Ritratto paradossale e grottesco di due diverse “tifose” di San Gennaro, la commedia dà vita ad altrettante distinte situazioni, d’acchito contrastanti, ma ad un più attento esame cucite a filo doppio dalla stessa familiarità fra il celeste e il terreno. Protagonista indiscussa è la figura del Santo patrono di Napoli che nella prima situazione, vuoi a causa della veneranda età, vuoi per lo sterminato numero dei suoi postulanti, incorre in qualche “errore” nel corso del suo ministero di “graziatore”.

Per Santanelli il teatro deve mettere a nudo l’assurdità del reale che ha le sue radici nel malessere e nel dramma esistenziale di personaggi che, attraverso il paradosso, cercano una via d’uscita al dolore, all’angoscia e al degrado in cui sono immerse. Le donne protagoniste dell’opera “Per disgrazia ricevuta” scelgono il soprannaturale come risoluzione ai loro problemi quotidiani e affettivi: San Gennaro diventa, quindi, la liberazione dell’irrazionale e il luogo in cui la realtà e la perdita dell’io si intrecciano inesorabilmente.